Panarea è l’isola più piccola dell’arcipelago, ed è attorniata da numerosi isolotti satellite come Basiluzzo, Lisca Bianca, e le Formiche.



Deve il suo nome alla morfologia (tutta sconnessa) anche se anticamente veniva denominata Euonymos “che sta a sinistra” per i naviganti provenienti da Lipari e diretti verso la Sicilia.
Isola tranquilla, lontana dai clamori della città tanto che la circolazione è stata interdetta alle autovetture, è dominata dalle stradine strette, dai tetti delle basse casette e dalle colorate bouganville che contrastano con l’azzurro accecante del mare.
Molti turisti ed avventori, colpiti dalla bellezza dell’isola, hanno nel tempo acquistato e ristrutturato i vecchi ruderi, costruiti esclusivamente con materiali reperibili sull’isola e caratterizzati da pareti rustiche senza intonaco per mimetizzarsi agli occhi dei pirati che infestavano le acque circostanti.
Si sbarca al porto della contrada di San Pietro, un borgo di bianche casette immerse nella vegetazione e proseguendo verso sud l’importante villaggio preistorico di Cala Junco, dove sono state ritrovate ventitrè capanne ovali in pietra risalenti all’età del Bronzo (1400 a.C.) insieme a vasellame, ceramiche, macine, mortai e pentole abbandonati come se gli abitanti dell’epoca fossero stati assaliti all’improvviso.
Al di là di Cala Junco si giunge a Drautto dove si possono ammirare grandi formazioni rocciose dette “Spine”, resti di colate laviche. Si volge così a Cala degli Zimmari per poter raggiungere in seguito il promontorio di Capo Milazzesa.
L’isola di Panarea e il piccolo arcipelago che la circonda sono la testimonianza dell’importante attività vulcanica delle numerose bocche eruttive oramai sommerse per la maggior parte. Lisca Bianca dà il nome alla sua splendida spiaggia circondata dalla roccia, frutto dell’azione delle fumarole, bolle gassose o solforose attive da millenni, ancora oggi visibili sott’acqua nell’area compresa tra Dattilo, Bottare e la stessa Lisca Bianca.
Di sicuro interesse sono lo scoglio inaccessibile di Spinazzola che ospita una colonia di rarissime palme nane e l’isola di Basiluzzo che si presenta come una cupola con pareti a picco sul mare. Qui le rocce assumono infatti le forme più strane e bizzarre e si scorgono i differenti strati di colate laviche: le bande chiare delle più recenti si alternano con quelle più scure composte di ossidiana sicuramente più antiche, esiste un unico approdo naturale da cui parte un sentiero che conduce ai resti di una villa romana appartenente ad un ricco signore dell’epoca. Oggi l’isola è disabitata ma per molti anni questa isola venne adibita alla coltivazione dei cereali.
Circumnavigando Panarea si supera lo scalo di Iditella e la spiaggia della calcara, si incontrano Punta Palisi, la Grotta del Tabacco ed infine il paradiso dei sub, lo Scoglio Pietra la Nave, resti di un antico cratere. Si giunge poi a Punta Scritta per cui la tradizione tramanda vi fossero iscrizioni, forse di pirati Saraceni.
Si susseguono tra colate laviche e prismi basaltici Punta Muzza caratteristica per l’imponente parete del Capraio, a seguire l’emozionante Cala Junco, Cala del Morto, la caletta degli Zimmari affollata dal turismo specialmente in agosto, l’insenatura di Drautto, Punta Torione, Punta Peppe Maria per ritornare nuovamente al porto di San Pietro.


Panarea è la più piccola delle Isole Eolie, ma contra fra i vulcani potenzialmente attivi dell'arcipelago. Considerata fino a recentemente un vulcano "estinto", si hanno ora dei dati che indicano un vulcanismo molto più giovane, possibilmente di età olocenica. Inoltre esiste, nella zona degli isolotti e scogli ad est di Panarea, una zona di attive fumarole sottomarine, conosciuta già all'epoca greco-romana, e luogo di uno spettacolare aumento delle emissioni gassose nell'autunno 2002.
Panarea fa parte di un grande apparato vulcanico per lo più sommerso, di cui la porzione emersa, comprensiva degli scogli di Dattilo, Basiluzzo, Lisca Bianca e Lisca Nera, rappresenta solamente l’orlo di una depressione vulcano-tettonica di forma ellittica con asse maggiore orientato E-O. Questa struttura vulcanica si estende complessivamente per 460 km2, sollevandosi da una profondità di 1000 m circa; la porzione emersa, profondamente interessata dai processi di modellamento operati dall’erosione superficiale e dalla tettonica, si presenta molto aspra nei versanti occidentali e settentrionali per la presenza di ripide falesie, mentre in quelli meridionali ed orientali è possibile notare la presenza di tre terrazzi marini testimonianti sia l’azione erosiva operata dal mare, sia il sollevamento relativo avvenuto in successivi stadi

Isola di Panarea

L'isola di Panarea è la più piccola delle sette isole dell'arcipelago siciliano delle Eolie. A differenza delle altre isole, che sono piuttosto tranquille e poco mondane, l'isola di Panarea è frequentatissima soprattutto dai giovani, che la scelgono come meta ideale per il divertimento estivo. Ogni giorno, infatti, è possibile trovare feste in barca e la sera ci sono molti luoghi in cui far festa fino a mattina. Panarea, anticamente, era molto più grande, poi una parte di essa è sprofondata in seguito ad un'eruzione vulcanica, che ha formato una serie di isolotti staccati fra di loro.

Come arrivare

L'isola di Panarea è raggiungibile con aliscafi da Milazzo, Messina, Reggio Calabria, Palermo e Napoli, e navi da Milazzo e da Napoli.

Cosa vedere

Dal momento che sull'isola non è permesso portare il proprio mezzo di trasporto, ci si può spostare con i taxi elettrici o affittando una barca. Una parte dell'isola presenta delle spiagge piccole, una delle quali è la più bella spiaggia di sabbia delle Eolie, mentre l'alto lato è caratterizzato da coste frastagliate, con alte scogliere a picco sul mare. Panarea ha una ricca vegetazione, ricca di fichi d’India, lentisco, agavi, ginestre, capperi e piante di olivi secolari ed una fauna che vanta la presenza di falchi della regina, corvi, qualche cormorano e gabbiani reali. Panarea si gira facilmente perchè èmolto piccola e la sua architettura è quella del tipico stile eoliano. L'isola è abbastanza tranquilla, ma a luglio ed agosto è la eta dei giovani che vogliono divertirsi: a Panarea infatti c'è una delle discoteche più famose di tutto il mediterraneo.









L’ Isola di Panarea è la più piccola (3,4 km²) e la meno elevata delle Isole Eolie ( 421 metri nella sua maggiore elevazione, il Timpone del Corvo) e con gli isolotti di Basiluzzo , Spinazzola, Lisca Bianca , Dattilo, Bottaro, Lisca Nera e gli scogli dei Panarelli e delle Formiche, forma un piccolo arcipelago fra Lipari e Stromboli posto su un unico basamento sottomarino. L’approdo più importante e scalo commerciale e turistico è nella località San Pietro, la principale contrada dove si concentra l’odierno abitato. Le altre contrade sono Ditella (o Iditella) a nord-est e Drautto, a sud-ovest. Dal punto di vista geologico Panarea è la più antica isola delle Eolie, con gli isolotti circostanti quel che resta di fenomeni eruttivi di un unico bacino vulcanico , oramai quasi del tutto sommerso ed eroso dal mare e dal vento.
Divisa nel senso della lunghezza da un’elevata dorsale, rimane soltanto la parte orientale e meridionale dell’isola originaria, con coste relativamente limitate in altezza, caratterizzate da piccole spiagge e vaste zone pianeggianti, anticamente coltivate a vigne ed oliveti e di cui ancora oggi si notano i terrazzamenti che erano adibiti alle colture, oramai abbandonate. Il lato occidentale e settentrionale è caratterizzato da alte coste inaccessibili e molto frastagliate, un continuo succedersi di terrazzamenti, crepacci e suggestive formazioni di lava solidificata. Il condotto principale dell’originario complesso vulcanico è situato all’incirca nel tratto di mare compreso tra lo scoglio La Nave e lo scoglio Cacatu. Sempre dal mare, sulla costa occidentale (Cala Bianca), sono invece visibili i resti di un camino vulcanico secondario dalla forma di grosso imbuto. Sul lato nord-est dell’isola, sulla spiaggia della Calcara è tuttora possibile scorgere fumarole di vapori che si levano dalle fessure fra le rocce (dai suggestivi colori sulfurei ), ultime tracce di attività vulcanica con temperature fino ai 100°C . In alcuni punti fra i ciottoli in riva al mare, per effetto di queste sorgenti di calore, l’acqua ribolle fino ad essere ustionante. Altri fenomeni eruttivi subacquei (recentemente alla ribalta della cronaca per un’improvvisa aumentata attività) sono evidenti nel ribollire delle acque fra l’isolotto di Bottaro e Lisca Bianca. Non sono invece più identificabili le sorgenti termali segnalate sulla carta poco a nord della punta Peppe Maria “cementificate” (vedi oltre) dal “lungomare” costruito negli anni ottanta . Flora e fauna La macchia mediterranea di Panarea presenta fico d’India ( Opuntia ficus indica ) , lentisco ( Pistacia lentiscus ) , ginestra ( Spartium junceum ), cappero ( Capparis spinosa ) e piante di olivo ( Olea europaea ) secolari, resti dell’antica vocazione agricola dell’isola (scomparsi i vigneti che esistevano fino agli anni settanta ). La vegetazione originaria è poi contaminata da molte specie vegetali esogene, arrivate con il boom edilizio e turistico. Per quanto riguarda la fauna è presente il falco della regina ( Falco eleonorae ) , il corvo ( Corvus corax ) , qualche marangone( Phalacrocorax carbo ) e il gabbiano reale ( Larus argentatus ) che nidificano sulle inaccessibili pareti delle coste occidentali. Caratterizza la fauna isolana il geco ( Tarentola mauritanica ) , innocuo e utilissimo predatore di insetti. Storia Panarea fu abitata già in epoca preistorica come testimonia il villaggio dell’ età del Bronzo ( XIV secolo a.C. ) sul promontorio del milazzese , a sud-ovest dell’isola. La particolare posizione del pianoro, proteso verso il mare e protetto da alte pareti a dirupo sul mare – dunque facilmente difendibile – ne fece un luogo ideale per l’insediamento: nel villaggio, di cui sono visibili e visitabili i resti di una ventina di capanne, sono stati ritrovati materiali d’origine micenea , a testimonianza del ruolo svolto, anche in antichità, dall’arcipelago eoliano, al centro delle principali rotte commerciali del Mar Mediterraneo . Nell’antichità si ritrovano diversi nomi per Panarea: Euonymos (che sta a sinistra, andando da Lipari verso la Sicilia ) e Hycesia (la supplice). Poi è apparso Panaraion (la distrutta) per passare poi a Pagnaria (la maledetta), quindi a Panaria ed infine a Panarea. Per il resto Panarea condivide la storia delle altre isole Eolie ed in particolare di Lipari. Abitate fin dal neolitico , nel periodo fra il VII e il VI secolo a.C. le isole furono preda di continue scorrerie etrusche fino a quando quest’ultimi non vennero sostituiti dalla colonizzazione greca . Nel 264 a.C. Lipari è alleata di Cartagine e le isole devono quindi subire i continui attacchi della flotta romana. Nel 252 a.C. Lipari e le sue isole passeranno sotto il dominio romano . Ne sono prova i resti di una villa romana sulla difficilmente accessibile sommità dell’isolotto di Basiluzzo, proprietà di un eccentrico possidente romano, evidentemente amante dell’asprezza e bellezza dei panorami panarellesi. Con la caduta dell’ Impero romano inizia un periodo di decadenza che aumenta con la dominazione bizantina e diviene ancor più rapida con l’inizio dell’occupazione araba ( 827 / 1061 ). Con l’avvento dei Normanni ricominciò lo sviluppo economico e demografico delle isole ( 1340 - 1544 circa). A metà del 1500 infatti gli arabi ricominciarono a insidiare le isole (ne resta traccia nella toponomastica isolana nella baia e relativa contrada di Drautto, dal nome del pirata Drauth . Per le scorrerie della pirateria arabo-turca l’isola rimase pressoché disabitata, gli abitanti infatti non superavano il centinaio. Verso la fine del XVII secolo i contadini di Lipari ripresero a coltivarla (senza portarvici però donne e bambini, per via del pericolo delle scorrerie piratesche). È significativo come sopra il villaggio preistorico di Cala Junco esista il “Castello del Salvamento” (nella toponomastica eoliana “castello” sta per pinnacolo roccioso di notevole altezza), usato appunto come provvidenziale rifugio degli abitanti durante queste incursioni. In seguito, con il miglioramento della situazione politica nelle isole, la popolazione di Panarea aumentò sino a circa 1000 persone. Ma alla fine dell’ Ottocento diminuì nuovamente per via dell’ emigrazione , verso Stati Uniti , Sud America e Australia (gli eoliani nel mondo sono attualmente più di quelli residenti!). Ai giorni nostri la popolazione è intorno ai 200 abitanti stabili (in inverno, nei mesi estivi con i turisti può facilmente decuplicare). Gli isolani vivono ora soprattutto del successo turistico dell’isola, esploso alla fine degli anni settanta , ma iniziato alla fine degli anni cinquanta , con la scoperta di queste isole da parte di villeggianti più avventurosi, alla ricerca di un’oasi di vita più semplice e a contatto diretto con la natura. Per il senso di straniamento, fascinazione e sensazione di “perdersi” nella natura, che procuravano questi luoghi nel dopoguerra si ricorda il film Stromboli terra di Dio di Roberto Rossellini ( 1950 ) o l’altrettanto famoso L’avventura , di Michelangelo Antonioni ( 1960 ), ambientato in larga parte a Panarea, Basiluzzo e Lisca Bianca. Turismo Il successo turistico, che ha portato indubbi benefici economici e di qualità della vita alla popolazione dell’isola, ha (forse) inevitabilmente comportato aspetti negativi, quali una progressiva inesorabile cementificazione e speculazione edilizia (seppur in maniera minore e più controllata rispetto ad altre isole dell’arcipelago), una spersonalizzazione del carattere originario (le nuove case o quelle riadattate ad uso turistico stanno via via perdendo il carattere originario verso uno stile simil-eoliano senza radici o peggio verso un generico esotismo), una banalizzazione dell’offerta turistica non più dissimile da qualsiasi altra località balneare, un affollamento di massa nei mesi estivi, agosto in particolare, caratterizzato da un turismo “mordi e fuggi”, quest’ultimo più attratto dalla nomea (fortunatamente falsa) di “isola dei VIP”, che dalle effettive bellezze paesaggistiche dell’isola. Ciò nonostante resta inconfutabile che, al di fuori delle follie dell’alta stagione, è una delle isole più affascinanti di tutto il Mar Mediterraneo .












 Isola di Ventotene - Napoli








Bastano due ore di traghetto da Formia per arrivare a Ventotene, la più piccola isola abitata dell’arcipelago delle Pontine, posta di fronte al confine tra Lazio e Campania, 40 kilometri a sudest dell’isola di Ponza.
Ventotene era già nota ai greci, che la chiamarono Pandataria o Pandateria, ma il porto romano interamente scavato nel tufo, i resti archeologici delle ville e degli acquedotti e la peschiera testimoniano l’importanza di Ventotene soprattutto ai tempi degli antichi Romani. Gli imperatori a più riprese la utilizzarono come luogo di esilio per illustri personaggi, come Giulia, la figlia di Augusto e Agrippina, nipote di Tiberio. E, come luogo di confino, Ventotene è passata alla storia anche nel periodo fascista, poiché proprio qui furono esiliate varie persone ‘non gradite’, tra cui Sandro Pertini, Giorgio Amendola, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi. Questi ultimi due redassero in quel periodo  il famoso Manifesto di Ventotene, che in un certo senso pose le basi per la formazione dell’Europa unita.
L’antico borgo marino, il forte torre, il maestoso carcere nella vicina Isola di Santo Stefano (a 2 kilometri di distanza) sono invece i più importanti monumenti borbonici di queste isole dell’arcipelago pontino, la cui formazione geologica ebbe inizio circa 100 milioni di anni fa a causa di grandiose eruzioni vulcaniche.
Oggi Ventotene ospita 600 residenti, ma d’estate si arriva fino a 5000 presenze. Si tratta di un’isola tranquilla, soprattutto fuori stagione, capace di regalare paesaggi incantevoli e una vacanza a stretto contatto con il mare e la natura. Bastano poche ore per girarla tutta: ha una forma allungata, lunga meno di 3 kilometri e larga fino a 700 metri. Per conoscerla bene conviene affidarsi una delle Guide dell’isola, ragazzi esperti, preparati, pieni di passione per quest’angolo di Tirreno, coperto dalla macchia mediterranea, bagnato da un mare cristallino e testimone di una storia millenaria.
Anche gli appassionati di immersioni subacquee troveranno a Ventotene pane per i loro denti, soprattutto sulla costa ovest, all’interno di un’Area marina protetta. I luoghi di maggiore interesse per i sub sono Punta Pascone (con un fondale di sabbia lavica nera e una suggestiva grotta), la Secca dell’Archetto (in mare aperto dove si trova un tunnel subacqueo ricco di spugne e anemoni di mare), la Punta dell’Arco (con due grotte a 30 metri di profondità) e volendo, anche il relitto della Santa Lucia, una nave affondata dall’aviazione durante la seconda guerra mondiale.






Ventotene ti affascina al primo sguardo. Quando, ancora sul traghetto che da Formia o Napoli ti catapulta verso la pace, scorgi quel piccolo lembo di terra. La sensazione è particolare: è un luogo famigliare, con quel porto romano che sembra abbracciarti, accoglierti. Anche se non hai mai messo piede su quell'isola la sensazione è quella di esserci già stato, di averci vissuto. E' come tornare a casa dopo un lungo viaggio. Tornare a casa per riposarsi, rigenerarsi per poi partire di nuovo.
Ventotene è un'isola che ha una storia millenaria che va da Ulisse sino al famoso Manifesto di Ventotene. E questa sua storia la si inizia a respirare appena sbarcati, percorrendo la banchina del porto per raggiungere il centro del paese.
Ventotene è piccola, molto piccola. La sua lunghezza non raggiunge i 3 Km ed è larga circa 700 m. Ed è grazie a questa particolare conformazione che negli anni si è salvata dall'invasione turistica. Non che di turisti non ce ne siano, anzi, ma sono ben distribuiti e per lo più sono abituè, amanti del luogo. Solo durante i fine settimana si riempie a dismisura di bagnanti usa e getta.
Le spiagge non sono molte a Ventotene e la più comoda e frequentata è "Calanave". Ma basta prendere in affitto una barchetta per potersi spostare lungo il perimetro dell'isola e trovare calette incantevoli, dove il mare è limpido come acqua di fonte.
Per pernottare a Ventotene consiglio di affittare un appartamento. Ve ne sono alcuni molto carini con spazi esterni dove godere al meglio i momenti "casalinghi". I prezzi sono nella media delle case isolane e di certo più convenienti degli alberghi.
Vale la pena spendere due parole sugli abitanti di questo piccolo paradiso perchè sono loro a darti questa sensazione di familiarità. In particolare ricordo con affetto Benito titolare dell'omonimo ristorante (che consiglio assolutamente di frequentare per la gustosa cucina e l'incantevole posizione) ma prima di tutto poeta e pescatore. Ho spesso nella mente l'immagine di quest'uomo sottile, con una chioma bianca e la pelle bruciata dal sole, che davanti alla sua griglia, con un bicchiere in mano, cantando brinda alla luna. Mentre i figli Domenico e Stefano corrono su e giù per i tavoli con le gustose portate preparate dalla moglie Candida. Aiello è invece il proprietario del forno di Ventotene. Cordiale e simpatico, ha sempre voglia di fare due chiacchiere mentre la figlia Francesca ti incarta una pasta alla crema o un pezzo di pizza appena uscito dal forno.
Molte sono le persone che si portano con sè nel cuore venendo via da Ventotene. E non solo gli abitanti "storici" ma anche quelli che magari l'inverno lo passano sulla terra ferma, come i componenti della famiglia che gestiscono il bar-ristorante Zì Amalia o come Fabio che per passione mantiene alta la cultura gestendo, in maniera commovente, l'unica libreria del paese.
Ci sarebbe tanto da dire su Ventotene, ma le parole rimangono solo parole. Consiglio a chi ama la natura, la tranquillità ma sopratutto la riscoperta di un'umanità a cui non siamo più abituati, di approdare su questo piccolo mondo antico, sono pronto a scommettere che non ve ne libererete così facilmente.



Ponza - L'Articolo


Ponza ha una superficie di 7,5 km² ed è quasi completamente montuosa: sovrastata al centro dai monti Core (201 m), Tre Venti (177 m) e Pagliaro (177 m), raggiunge la massima altitudine con i 280 m del monte Guardia, posto all'estremità meridionale dell'isola.




Le sue spiagge sono frastagliate e per lo più rocciose, composte da caolino e tufi, a dimostrazione (insieme con i numerosi crateri vulcanici spenti ma tutt'oggi riconoscibili) dell'origine vulcanica dell'isola. La presenza di grotte sottomarine e di scogliere richiamano ogni anno migliaia di appassionati subacquei, oltre ovviamente a bagnanti, che prediligono la celebre spiaggia di Chiaia di Luna (a sud-ovest), circondata da un'alta scogliera a picco sul mare.
Famosi sono anche la Scogliera e i Faraglioni di Lucia Rosa, che prendono il nome dalla protagonista di una tragedia realmente accaduta nel XIX secolo. Lucia Rosa era una giovane donna di diciannove anni, innamorata di un misero contadino ma impedita a sposarlo per l'opposizione della famiglia: la ragazza, in preda alla disperazione, si suicidò gettandosi dall'alta scogliera, che venne ribattezzata in suo nome dagli abitanti del posto.
La forma dell'isola è stretta e allungata, e si estende dal Faraglione La Guardia, a sud, alla Punta dell'Incenso, a nord-est, che dà sulla vicina Isola di Gavi; quest'ultima è separata da Ponza da un braccio di mare di appena 120 metri.
La vegetazione è tipicamente mediterranea, con prevalenza di agavi, fichi d'India e ginestre.












Luoghi di interesse di Ponza

Meta molto popolare per i visitatori è una piccola spiaggia denominata "Chiaia di Luna", che è esposta ad occidente e protetta dai venti da una parete di tufo bianco molto elevata. La baia è accesibile solo via mare o tramite un tunnel di epoca romana. Attualmente la spiaggia è parzialmente chiusa, in quanto a rischio frane. Anticamente in questa spiaggia era ubicato un porto greco; ancora oggi nei fondali limitrofi non è infrequente rinvenire resti di antiche costruzioni o frammenti di anfore.
La spiaggia di Frontone è attualmente l'unica facilmente raggiungibile dal porto grazie a un intenso collegamento garantito dai vari noleggiatori presso la Banchina Nuova. Il monopolio tra questi operatori ha permesso il contenimento dei prezzi per cui con 4 euro (estate 2008) è possibile andare e tornare dalla spiaggia.
Da notare la zona di Le Forna, una frazione dell'isola che si affaccia sul lato Nord dell'isola di fronte al parco nazionale del Circeo. Questa zona è facilmente raggiungibile con i frequentissimi autobus oppure con i vari taxi presenti sulla banchina del porto.
La zona è costellata da tantissime cale tra cui la spiaggia di Lucia Rosa facilmente raggiungibile con i vari taxi spiaggia che partono a richiesta dalle Piscine Naturali, dove è consigliabile fare un bagno all'interno delle Piscine.

Spiaggia di Cala Feola dove si possono degustare i piatti della cucina tipica Ponzese.
Cala Fonte, forse la più suggestiva insenatura naturale dove l'acqua è pulitissima e si possono ammirare i pescatori che si attrezzano come sempre nello stile tradizionale.
Spiaggia delle Felci, forse la più bella spiaggia di tutto l'arcipelago Pontino dove l'acqua è cristallina ed i pesci non sono spaventati dalle barche, raggiungibile via mare prendendo un taxi barca da Cala Fonte.
informazioni prese da Wikipedia

Manifestazioni

  • 18/19 Marzo - Festività di San Giuseppe con Sagra delle Zeppole
  • 23 Marzo - Gara delle Bagnarole - Compagnia del Trinchetto
  • 19/20 Giugno - Festività di San Silverio e giochi tradizionali
  • 6/9 Luglio - Manifestazione Velica tra le Isole Ponziane - Compagnia del Trinchetto
  • 21 Luglio - Festività della Madonna della Civita con Sagra del Cocomero
  • 15/16 Agosto - Festività della Madonna dell'Assunta e Sagra del Pesce Azzurro
  • 19/20 Agosto - Tornei sulla Spiaggia
  • Seconda metà di settembre - Gara di barche a remi "Sulla rotta di Pacchiarotto"

Ponza appartiene all’arcipelago delle isole Pontine (o Ponziane) insieme alle isole minori di Gavi, Zannone, Palmarola, Ventotene e Santo Stefano. L’isola di Ponza si trova nel Golfo di Gaeta nel Mar Tirreno, a circa 18 miglia a sud di Capo Circeo e si estende dal Faraglione La Guardia, a sud, alla Punta dell’Incenso, a nord-est, che dà sulla vicina Isola di Gavi, separata da Ponza da un braccio di mare di soli 120 metri.
Il comune conta circa 3000 abitanti e comprende le frazioni di Guarini, Giancos, I Conti, Santa Maria, Campo Inglese e Le Forna.
L’isola é quasi completamente montuosa e le sue coste sono frastagliate e rocciose.
Le principali attività dell’isola sono la pesca e il turismo, dal momento che Ponza é una meta turistica particolarmente frequentata nei mesi estivi. Ponza é visitata da numerosi sub per via dei suoi splendidi fondali.














































Malta è un arcipelago Stato dell’Unione Europea meridionale, nel cuore del Mare Mediterraneo a circa 90 km al largo delle coste sudorientali della Sicilia che forma il triangolo di isole tra l’Italia e la Tunisia composto da Pantelleria, Lampedusa e Malta. L’arcipelago maltese è composto da due isole principali, Malta e Gozo, dall’isolotto di Comino e da qualche scoglio minore. Le coste sono generalmente alte e rocciose predominanti rispetto alle spiagge sabbiose, con profonde insenature determinate da sommersioni vallive che creano tante grotte naturali.
La fauna, principalmente costituita da lepri e conigli selvatici, vive immersa nella tipica vegetazione della macchia mediterranea costituita da alberi bassi e cespugli che emanano profumi di rosmarino, timo, lavanda, menta e mirto che si diffondono nell'isola e che sono ottimi compagni di viaggio per le escursioni immerse nel verde.
Sull’arcipelago vivono circa 400 mila abitanti che si concentrano attorno alle aree urbanizzate dei due porti di Valletta dove si trova la capitale La Valletta, di circa 15 mila abitanti, situata nell’area sudorientale dell’isola di Malta densa di golfi che forma una notevole conurbazione. La seconda isola, Gozo è costituita da circa 31 mila abitanti, popolazione dedita alla pesca, all’agricoltura e al turismo internazionale.
Malta è una repubblica dal 1974 quando furono sciolti gli ultimi vincoli istituzionali con la Gran Bretagna e in sostituzione del monarca inglese fu posto al vertice dello Stato un presidente elettivo maltese. Il potere esecutivo è detenuto dal consiglio dei ministri, presieduto dal primo ministro responsabile nei confronti della camera dei rappresentanti. Le lingue ufficiali sono il Maltese e l’Inglese. Mentre la lingua italiana è generalmente parlata soprattutto dalle nuove generazioni, ma non è ritenuta ufficiale. La lingua Maltese è composta da una stuttura ereditata dal periodo romano, fondamentalmente italiana con un mix di elementi anglosassoni.


Mediterraneo: Malta







Questo minuscolo arcipelago nel cuore del Mediterraneo è stato fin dall’antichità un punto strategico e di potere nel Mar Mediterraneo.
Tre le isole più grandi, Malta, Gozo e Comino che insieme a Cominotto, Filfla,e San Paolo, piccole e disabitate, raggiungono appena 316 kmq di superficie. Le isole sono ricche di testimonianze preistoriche che risalgono a 5.000 anni prima di Cristo.
Fenici, Cartaginesi, Romani, Bizantini, Arabi e Normanni abitarono Malta, ma l’impronta maggiore è stata sicuramente impressa dai Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni, che la governarono per circa 300 anni fino al 1798.
Poi dopo brevi dominazioni, francese prima e britannica dopo, nel 1974 fu costituita la Repubblica Maltese.
La bellezza di Malta è scolpita nella pietra color miele che caratterizza le sue coste facendo da sfondo ai pittoreschi villaggi di pescatori; la mancanza di spiagge sabbiose ha preservato questo mare dall’inquinamento e la sua fauna marina non si è impoverita e questo ne fa una destinazione prescelta da molti sub europei.







Una volta approdati a Malta, siete pronti per esplorare le straordinarie bellezze che cela questo affascinante l’arcipelago! Ma per visitare queste incantevoli isole perse nel blu del Mediterraneo, è necessario conoscere il loro sistema di trasporti. Ecco qualche informazione utile su come muoversi a Malta:
  • In auto. La rete stradale maltese si articola іn circa 1.400 chilometri di strade. Come a Londra, anche a Malta, il posto di guida dell’autista  è a sinistra, e si consiglia di prestare particolare attenzione іn viaggio perché le strade risultano spesso strette e tortuose. Il limite di velocità è di 40 km/h іn città, mentre altrove 60 km. E’ possibile noleggiare l’auto: i prezzi oscillano tra i 20 e i 30 euro al giorno.
  • Gli Autobus di Malta sono molto frequenti e arrivano praticamente dappertutto! In particolare la rete di autobus di Malta collega la capitale La Valletta (dove si trova il capolinea) alle principali località turistiche dell’isola come Sliema, Floriana, Marsaxlokk, Mdina, le Tre Città, St.Julian’s e le spiagge sabbiose situate sulla costa settentrionale. Per saperne di più, vi consigliamo di leggere “Autobus a Malta”.
  • I taxi sono piuttosto cari e si trovano per lo più nei pressi dell’aeroporto o nelle zone più turistiche della capitale La Valletta.
  • Traghetti. I collegamenti marittimi con le isole di Gozo e Comino sono effettuati regolarmente tutti i giorni. Per saperne di più, vi suggeriamo di leggere l’approfondimento “Traghetti da Malta”.
  • Karrozzin. Si tratta della tradizionale carrozza maltese trainata da cavalli. Si trovano per lo più a La Valletta e da lì è possibile raggiungere i centri più vicini alla capitale.



Superficie:   316 Km²
Abitanti:   399.900
Densità:   1.266 ab/Km²
Forma di governo:   Repubblica parlamentare
Capitale:   Valletta (6.950 ab.)
Altre città:   Birkirkara 21.900 ab.
Qormi 18.100 ab.
Mosta 17.600 ab.
Gruppi etnici:   Maltesi 97%
Inglesi, Italiani ed altri 3%
Paesi confinanti:   -
Monti principali:   Ta'Dmejrek 253 m
Fiumi principali:   -
Laghi principali:   -
Isole principali:   Malta 246 Km²
Gozo 67 Km²
Clima:   Mediterraneo
Lingua:   Inglese, Maltese (entrambe ufficiali)
Religione:   Cattolica 93,5%
altro 6,5%
Moneta:   Euro (dal 1° Gennaio 2008 ha sostituito la lira)
Indirizzi utili:   Ente per il Turismo di Malta In Italiano

Altra tappa ...MALTA!

Malta è un isola ricca di fascino e cultura, circondata da un mare cristallo. La prima visione che si ha entrando dal porto è questo imponente nucleo storico,di colore chiaro, che si staglia sul blu del mare..

Quasi non esiste terra al mondo che abbia visto passare tante culture diverse come Malta. I primi esseri umani arrivarono sull'isola nel 5.200 A.C circa e da allora praticamente tutte le potenze del Mediterraneo hanno reclamato la propria sovranità sull'isola.
Numerose lotte per il poterehanno avuto luogo  fino a quando Malta fu l'ultima base degli alleati nella II Guerra Mondiale e per questo, obiettivo degli attacchi dell'Italia e della Germania.
Dal 1800 con la caduta della dominazione francese, venne occupata dall'impero britannico, che permise la sua indipendenza solo dopo la seconda guerra mondiale.
Ancora evidentissime le risonanze inglesi sul territorio:
Si giunge alla Valletta, capitale di Malta, attraverso il City Gate, la porta principale di accesso al centro storico:
Si percorre Republic Street, strada centrale brulicante ad ogni ora di turisti e negozi:


Sulle facciate dei palazzi spiccano i caratteristici balconi chiusi, le cosiddette Gallarijas, che a prima vista possono apparire simili ai bowindows inglesi ma allo stesso tempo, ricordano alcuni particolari architettonici tipici delle dimore turche diventando quindi una singolare caratteristica delle case maltesi.
Perfettamente conservate, le Gallarijas, regalano un fascino tutto particolare agli antichi palazzi che si affacciano sui viali della città:


 Malta fu la patria dei leggendari Cavalieri dell'Ordine di San Giovanni: arrivarono sull'isola nel 1530, in fuga da Rodi conquistata dai turchi, e vi rimasero per oltre trecento anni, fino al 1834, quando trasferirono la loro sede a Roma. Erano una sorta di mercenari, difensori della fede cattolica come ultimo baluardo cristiano ai confini dell'impero ottomano e, provenienti dalle più svariate regioni d'Europa,e risiedevano, suddivisi per nazionalità, nei cosiddetti Auberge, dimore paragonabili ai moderni college inglesi.
Uno di questi, l'Auberge de Provence, si trova proprio all'inizio di Republic Street e ospita l'interessante National Museum of Archaeology, che raccoglie i pezzi più significativi dell'archeologia locale, provenienti, più che altro, dai numerosi templi megalitici di Malta e Gozo, tra i quali spiccano alcune bellissime statuette in terracotta di pregevole fattura.
Il palazzo del Gran Maestro dell'ordine di Malta è oggi sede del Parlamento. Aperta al pubblico è solo l'impressionante collezione di armi che si trovano in questo palazzo dal 1604.

Il palazzo si trova su Merchant street, dove settimanalmente si tiene il mercato. Molto divertete curiosare tra le bancarelle che propongono ogni genere di mercanzia!
La Cattedrale di San Giovanni venne costruita dall’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni appena dopo il loro insediamento.
 Il pavimento è reso ricco dalle pietre tombali incastonate di molti cavalieri figli di nobili famiglie europee.
 E’ considerata il primo esempio completo di alto barocco al mondo, ed ospita “La decollazione di San Giovanni Battista” del Caravaggio del 1608

Ma come ho detto, Malta non è solo cultura ma anche splendido mare...





Malta è un arcipelago Stato dell’Unione Europea meridionale, nel cuore del Mare Mediterraneo a circa 90 km al largo delle coste sudorientali della Sicilia che forma il triangolo di isole tra l’Italia e la Tunisia composto da Pantelleria, Lampedusa e Malta. L’arcipelago maltese è composto da due isole principali, Malta e Gozo, dall’isolotto di Comino e da qualche scoglio minore. Le coste sono generalmente alte e rocciose predominanti rispetto alle spiagge sabbiose, con profonde insenature determinate da sommersioni vallive che creano tante grotte naturali.
La fauna, principalmente costituita da lepri e conigli selvatici, vive immersa nella tipica vegetazione della macchia mediterranea costituita da alberi bassi e cespugli che emanano profumi di rosmarino, timo, lavanda, menta e mirto che si diffondono nell'isola e che sono ottimi compagni di viaggio per le escursioni immerse nel verde.
Sull’arcipelago vivono circa 400 mila abitanti che si concentrano attorno alle aree urbanizzate dei due porti di Valletta dove si trova la capitale La Valletta, di circa 15 mila abitanti, situata nell’area sudorientale dell’isola di Malta densa di golfi che forma una notevole conurbazione. La seconda isola, Gozo è costituita da circa 31 mila abitanti, popolazione dedita alla pesca, all’agricoltura e al turismo internazionale.
Malta è una repubblica dal 1974 quando furono sciolti gli ultimi vincoli istituzionali con la Gran Bretagna e in sostituzione del monarca inglese fu posto al vertice dello Stato un presidente elettivo maltese. Il potere esecutivo è detenuto dal consiglio dei ministri, presieduto dal primo ministro responsabile nei confronti della camera dei rappresentanti. Le lingue ufficiali sono il Maltese e l’Inglese. Mentre la lingua italiana è generalmente parlata soprattutto dalle nuove generazioni, ma non è ritenuta ufficiale. La lingua Maltese è composta da una stuttura ereditata dal periodo romano, fondamentalmente italiana con un mix di elementi anglosassoni.


Mediterraneo: Malta








Questo minuscolo arcipelago nel cuore del Mediterraneo è stato fin dall’antichità un punto strategico e di potere nel Mar Mediterraneo.
Tre le isole più grandi, Malta, Gozo e Comino che insieme a Cominotto, Filfla,e San Paolo, piccole e disabitate, raggiungono appena 316 kmq di superficie. Le isole sono ricche di testimonianze preistoriche che risalgono a 5.000 anni prima di Cristo.
Fenici, Cartaginesi, Romani, Bizantini, Arabi e Normanni abitarono Malta, ma l’impronta maggiore è stata sicuramente impressa dai Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni, che la governarono per circa 300 anni fino al 1798.
Poi dopo brevi dominazioni, francese prima e britannica dopo, nel 1974 fu costituita la Repubblica Maltese.
La bellezza di Malta è scolpita nella pietra color miele che caratterizza le sue coste facendo da sfondo ai pittoreschi villaggi di pescatori; la mancanza di spiagge sabbiose ha preservato questo mare dall’inquinamento e la sua fauna marina non si è impoverita e questo ne fa una destinazione prescelta da molti sub europei.







Una volta approdati a Malta, siete pronti per esplorare le straordinarie bellezze che cela questo affascinante l’arcipelago! Ma per visitare queste incantevoli isole perse nel blu del Mediterraneo, è necessario conoscere il loro sistema di trasporti. Ecco qualche informazione utile su come muoversi a Malta:
  • In auto. La rete stradale maltese si articola іn circa 1.400 chilometri di strade. Come a Londra, anche a Malta, il posto di guida dell’autista  è a sinistra, e si consiglia di prestare particolare attenzione іn viaggio perché le strade risultano spesso strette e tortuose. Il limite di velocità è di 40 km/h іn città, mentre altrove 60 km. E’ possibile noleggiare l’auto: i prezzi oscillano tra i 20 e i 30 euro al giorno.
  • Gli Autobus di Malta sono molto frequenti e arrivano praticamente dappertutto! In particolare la rete di autobus di Malta collega la capitale La Valletta (dove si trova il capolinea) alle principali località turistiche dell’isola come Sliema, Floriana, Marsaxlokk, Mdina, le Tre Città, St.Julian’s e le spiagge sabbiose situate sulla costa settentrionale. Per saperne di più, vi consigliamo di leggere “Autobus a Malta”.
  • I taxi sono piuttosto cari e si trovano per lo più nei pressi dell’aeroporto o nelle zone più turistiche della capitale La Valletta.
  • Traghetti. I collegamenti marittimi con le isole di Gozo e Comino sono effettuati regolarmente tutti i giorni. Per saperne di più, vi suggeriamo di leggere l’approfondimento “Traghetti da Malta”.
  • Karrozzin. Si tratta della tradizionale carrozza maltese trainata da cavalli. Si trovano per lo più a La Valletta e da lì è possibile raggiungere i centri più vicini alla capitale.



Superficie:   316 Km²
Abitanti:   399.900
Densità:   1.266 ab/Km²
Forma di governo:   Repubblica parlamentare
Capitale:   Valletta (6.950 ab.)
Altre città:   Birkirkara 21.900 ab.
Qormi 18.100 ab.
Mosta 17.600 ab.
Gruppi etnici:   Maltesi 97%
Inglesi, Italiani ed altri 3%
Paesi confinanti:   -
Monti principali:   Ta'Dmejrek 253 m
Fiumi principali:   -
Laghi principali:   -
Isole principali:   Malta 246 Km²
Gozo 67 Km²
Clima:   Mediterraneo
Lingua:   Inglese, Maltese (entrambe ufficiali)
Religione:   Cattolica 93,5%
altro 6,5%
Moneta:   Euro (dal 1° Gennaio 2008 ha sostituito la lira)
Indirizzi utili:   Ente per il Turismo di Malta In Italiano

Altra tappa ...MALTA!

Malta è un isola ricca di fascino e cultura, circondata da un mare cristallo. La prima visione che si ha entrando dal porto è questo imponente nucleo storico,di colore chiaro, che si staglia sul blu del mare..

Quasi non esiste terra al mondo che abbia visto passare tante culture diverse come Malta. I primi esseri umani arrivarono sull'isola nel 5.200 A.C circa e da allora praticamente tutte le potenze del Mediterraneo hanno reclamato la propria sovranità sull'isola.
Numerose lotte per il poterehanno avuto luogo  fino a quando Malta fu l'ultima base degli alleati nella II Guerra Mondiale e per questo, obiettivo degli attacchi dell'Italia e della Germania.
Dal 1800 con la caduta della dominazione francese, venne occupata dall'impero britannico, che permise la sua indipendenza solo dopo la seconda guerra mondiale.
Ancora evidentissime le risonanze inglesi sul territorio:
Si giunge alla Valletta, capitale di Malta, attraverso il City Gate, la porta principale di accesso al centro storico:
Si percorre Republic Street, strada centrale brulicante ad ogni ora di turisti e negozi:


Sulle facciate dei palazzi spiccano i caratteristici balconi chiusi, le cosiddette Gallarijas, che a prima vista possono apparire simili ai bowindows inglesi ma allo stesso tempo, ricordano alcuni particolari architettonici tipici delle dimore turche diventando quindi una singolare caratteristica delle case maltesi.
Perfettamente conservate, le Gallarijas, regalano un fascino tutto particolare agli antichi palazzi che si affacciano sui viali della città:


 Malta fu la patria dei leggendari Cavalieri dell'Ordine di San Giovanni: arrivarono sull'isola nel 1530, in fuga da Rodi conquistata dai turchi, e vi rimasero per oltre trecento anni, fino al 1834, quando trasferirono la loro sede a Roma. Erano una sorta di mercenari, difensori della fede cattolica come ultimo baluardo cristiano ai confini dell'impero ottomano e, provenienti dalle più svariate regioni d'Europa,e risiedevano, suddivisi per nazionalità, nei cosiddetti Auberge, dimore paragonabili ai moderni college inglesi.
Uno di questi, l'Auberge de Provence, si trova proprio all'inizio di Republic Street e ospita l'interessante National Museum of Archaeology, che raccoglie i pezzi più significativi dell'archeologia locale, provenienti, più che altro, dai numerosi templi megalitici di Malta e Gozo, tra i quali spiccano alcune bellissime statuette in terracotta di pregevole fattura.
Il palazzo del Gran Maestro dell'ordine di Malta è oggi sede del Parlamento. Aperta al pubblico è solo l'impressionante collezione di armi che si trovano in questo palazzo dal 1604.

Il palazzo si trova su Merchant street, dove settimanalmente si tiene il mercato. Molto divertete curiosare tra le bancarelle che propongono ogni genere di mercanzia!
La Cattedrale di San Giovanni venne costruita dall’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni appena dopo il loro insediamento.
 Il pavimento è reso ricco dalle pietre tombali incastonate di molti cavalieri figli di nobili famiglie europee.
 E’ considerata il primo esempio completo di alto barocco al mondo, ed ospita “La decollazione di San Giovanni Battista” del Caravaggio del 1608

Ma come ho detto, Malta non è solo cultura ma anche splendido mare...